L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL GLOBE AND MAIL (Canada).  Oltre 170 anni di storia e non sentirli, al sito e quotidiano canadese The Globe and Mail. La sua società Sophi ha vinto (a maggio 2020) il premio WAN-IFRA alla migliore start-up innovativa nel campo dei Media Digitali; e – a ottobre 2020 – il premio per l’innovazione nel giornalismo digitale, l’Online Journalism Awards. Gli algoritmi di Sophi valutano ogni contenuto (foto, fotogallery, video, articolo) che la redazione di Globe and Mail realizza sul sito. Lo fa in modo predittivo per capire fino a che punto possono procurare pagine viste, interesse per le inserzioni pubblicitarie, registrazioni al sito, nuovi abbonati, conferme di vecchi abbonamenti. Se la redazione degli umani si riserva di scegliere le prime tre o quattro notizie più importanti del momento, Sophi individua tutte le altre alla luce del loro potenziale gradimento. Alcuni dei criteri selettivi sono suggeriti a Sophi dalla redazione, attenta a evitare incidenti su temi sensibili, come la politica, l’economia e la cronaca nera. Dei successi di Globe and Mail ha scritto anche Repubblica.it.

I contenuti in mobilità. Sempre Globe and Mail si è alleata con Amazon Web Services (Aws) e con la società californiana ClearScale (www.clearscale.com) per segnalare ai propri lettori, sullo smartphone, i contenuti che possono appassionarli. La segnalazione avviene sulla base del profilo individuale del lettore, dei gusti di lettori simili per profilo sociale e demografico, del tipo di dispositivo mobile che utilizzano (tablet, smartphone Android, smartphone Apple), in base al luogo dove si trovano. Se l’utente permette la geolocalizzazione e si trova in uno stadio di basket, riceverà notizie tutte sulla pallacanestro.

La pubblicità. Globe and Mail utilizza anche Moat (moat.com) per misurare l’efficacia delle inserzioni. Una pubblicità è efficace se il navigatore interagisce con essa. Questo il principio chiave.

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